Le grandi migrazioni di cui siamo tutti testimoni al giorno d’oggi ci stupiscono e talvolta ci spaventano per via del grande numero di persone che arrivano nel nostro paese, e anche perché queste persone portano con sé un bagaglio culturale molto diverso dal nostro.
Le rotte migratorie più frequentate sono sicuramente quelle che, dalle coste dell’Africa settentrionale e dalla Turchia permettono l’arrivo nei paesi europei bagnati dal mar Mediterraneo.
Queste vie hanno dunque messo in stretto contatto la nostra cultura occidentale con quella africana e musulmana.
(fonte: viedifuga.org )
Una recente indagine statistica, effettuata da Tuttaitalia.it sulla base dei dati ISTAT, evidenzia infatti come nell’arco di tempo compreso tra il 2004 e il 1° gennaio 2015 la presenza di stranieri nel nostro paese sia aumentata di 4000000 persone.
Ma è forse così negativo entrare in contatto con culture a noi estranee? E l’evoluzione non ha forse come inizio proprio il contatto tra realtà differenti? E non è forse una comune abitudine umana la migrazione?
Possiamo affermare che siano state proprio le migrazioni, alle quali l’uomo è sempre stato solito, a produrre quegli effetti culturali e biologici che hanno smussato nell’ arco del tempo le differenze, anche genetiche, e che hanno portato alla formazione di un’unica specie umana su tutto il pianeta.
Un esempio di emigrazione nella storia lo possiamo fornire noi italiani , che tra il XIX e il XX secolo partendo dai porti del mar Mediterraneo abbiamo favorito la diffusione della nostra cultura fino nelle Americhe.
È grazie a questo fenomeno che prodotti tipici del nostro bel paese, come la pasta e la pizza, sono ora famosi in tutto il mondo, ed è sempre per questo motivo che anche la mafia, che uno dei manifesti dell’Italia, è diventata un fenomeno internazionale e quasi globale.
Molte sono state le persone che sono arrivate in Italia provenienti da altre oceano e specialmente dall’ America latina, e il racconto di chi ha vissuto l’esperienza della migrazione in un nuovo paese può aiutare a comprendere le cause e le dinamiche di questo fenomeno. La testimonianza di Antonio , 22 anni, di origine boliviana, arrivato in italia all'età di 11 anni:
Abbiamo visto dunque che i grandi spostamenti di persone in massa da parti diverse del mondo sono state una costante comune in tutta la storia e perciò la paura , i timori e i pregiudizi che spesso negli ultimi anni sono nati intorno alla figura dell’immigrato sono basati e nutriti principalmente dall’ignoranza e dalla mancanza di informazione.
Chiudere le frontiere ed impedire l’ingresso degli immigrati nei paesi europei non significa solo limitare l’arrivo di potenziali criminali o ladri ed evitare rovine economiche causate dal sovrannumero di extracomunitari, ma vuole dire anche limitare e bloccare l’evoluzione umana, che si origina proprio grazie al contatto e al confronto tra diverse culture, religioni, abitudini e tradizioni.
Lara Curtetti


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