sabato 21 novembre 2015

Immigrazione: nulla di nuovo



Le grandi migrazioni di cui siamo tutti testimoni al giorno d’oggi ci stupiscono e talvolta ci spaventano per via del grande numero di persone che arrivano nel nostro paese, e anche perché queste persone portano con sé un bagaglio culturale molto diverso dal nostro.


 Le rotte migratorie più frequentate sono sicuramente quelle che, dalle coste dell’Africa settentrionale e dalla Turchia permettono l’arrivo nei paesi europei bagnati dal mar Mediterraneo.
Queste vie hanno dunque messo in stretto contatto la nostra cultura occidentale con quella africana e musulmana.


(fonte: viedifuga.org )

 L’elevato numero di immigrati, che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali per il loro arrivo sui barconi che rappresentano tanto la speranza quanto la morte, sta facendo parlare sempre di più del fatto che sia in atto una vera e propria colonizzazione da parte delle popolazioni dei paesi da cui provengono i maggiori flussi.

 Una recente indagine statistica, effettuata da Tuttaitalia.it sulla base dei dati ISTAT, evidenzia infatti come nell’arco di tempo compreso tra il 2004 e il 1° gennaio 2015 la presenza di stranieri nel nostro paese sia aumentata di 4000000 persone.


Ma è forse così negativo entrare in contatto con culture a noi estranee? E l’evoluzione non ha forse come inizio proprio il contatto tra realtà differenti? E non è forse una comune abitudine umana la migrazione?

Possiamo affermare che siano state proprio le migrazioni, alle quali l’uomo è sempre stato solito, a produrre quegli effetti culturali e biologici che hanno smussato nell’ arco del tempo le differenze, anche genetiche, e che hanno portato alla formazione di un’unica specie umana su tutto il pianeta.

Un esempio di emigrazione nella storia lo possiamo fornire noi italiani , che tra il XIX e il XX secolo partendo dai porti del mar Mediterraneo abbiamo favorito la diffusione della nostra cultura fino nelle Americhe.
È grazie a questo fenomeno che prodotti tipici del nostro bel paese, come la pasta e la pizza, sono ora famosi in tutto il mondo, ed è sempre per questo motivo che anche la mafia, che uno dei manifesti dell’Italia, è diventata un fenomeno internazionale e quasi globale.

Molte sono state le persone che sono arrivate in Italia provenienti da altre oceano e  specialmente dall’ America latina, e il racconto di chi ha vissuto l’esperienza della migrazione in un nuovo paese può aiutare a comprendere le cause e le dinamiche di questo fenomeno. La testimonianza di Antonio , 22 anni, di origine boliviana, arrivato in italia all'età di 11 anni:


Abbiamo visto dunque che i grandi spostamenti di persone in massa da parti diverse del mondo sono state una costante comune in tutta la storia e perciò la paura , i timori e i pregiudizi che spesso negli ultimi anni sono nati intorno alla figura dell’immigrato sono basati e nutriti principalmente dall’ignoranza e dalla mancanza di informazione.
Chiudere le frontiere ed impedire l’ingresso degli immigrati nei paesi europei non significa solo limitare l’arrivo di potenziali criminali o ladri ed evitare rovine economiche causate dal sovrannumero di extracomunitari, ma vuole dire anche limitare e bloccare l’evoluzione umana, che si origina   proprio grazie al contatto e al confronto tra diverse culture, religioni, abitudini e tradizioni.

Lara Curtetti

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