sabato 21 novembre 2015

PARIGI TRA GUERRA E TERRORE



LA NOTTE DEL TERRORE

13 novembre; una data che i Francesi ricorderanno molto a lungo. Ieri sera, verso le 22, per i cittadini di Parigi inizia l'incubo: 3 attentati simultanei, con obbiettivi pubblici e dove la gente si reca quotidianamente, come bar e ristoranti. Il primo attacco, una sparatoria con kalashnicov in un ristorante;il secondo attacco, un altra sparatoria ,la più sanguinosa ,nei pressi della sede di Charlie Hebdo, nel Bataclan, una nota sala concerti; terzo attacco, nella rue de Charonne.Bilancio vittime, secondo le stime: 18 morti, più un numero imprecisato di feriti e ostaggi.

Questo numero salirà vertiginosamente prima della fine della nottata: tre esplosioni squarciano la notte presso lo stadio Stade de France, dove si sta svolgendo l'amichevole Francia-Germania; qui i morti si contano a decine (almeno 40 morti); finalmente si incomincia a capire chi ha portato l'attacco: sembra che siano 8 terroristi, 4 morti kamikaze nelle esplosioni allo stadio, gli altri 4, mandanti delle varie sparatorie, asserragliati nel Bataclan con almeno 100 ostaggi.
E proprio mentre la polizia inizia a organizzarsi per liberarli, si sentono dei colpi dall'interno: i terroristi iniziano a fare vere e proprie esecuzioni sugli ostaggi; è il panico.
Dagli ostaggi arrivano messaggi e twitter di puro terrore con notizie scioccanti su quel che succede.

Finalmente, il blitz della polizia: tre terroristi si fanno infine esplodere, uno muore colpito da un proiettile. Il bilancio finale è terribile: 128 morti, 250 feriti di cui 99 in condizioni gravi.
Il presidente francese Hollande fa intensificare le misure di sicurezza in tutto il paese.
Infine arrivano le testimonianze degli ostaggi liberati.
14 novembre: Parigi si sveglia distrutta da questa notte di sangue; i soldati e la polizia pattugliano le strade; le partenze dei voli sono tutte sballate, e i controlli sono intensissimi; si respira aria di paura. 
Dall'Italia, dalla Germania e dalla Russia arrivano promesse di sostegno e aiuti; il papa "un attacco alla pace di tutta l’umanità" e " c'è bisogno di una reazione decisa e congiunta per far fronte all'odio omicida". Sui social, gli jiahdisti scrivono "Parigi in fiamme" e "otto fratelli morti".
Simone Russo

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