Non si deve dimenticare che gli atti di violenza contro le donne sono ancora molto frequenti, secondo i dati dell’Istat sono quasi 7 milioni coloro che hanno subito nel corso della propria vita qualche forma di violenza. Nonostante ciò se ne parla ancora troppo poco. Le violenze non sono solo fisiche e sessuali ma anche psicologiche e non sempre le donne hanno la forza di denunciarle.
Nella maggior parte dei casi gli abusi avvengono all’interno delle case da parte di mariti, fidanzati, parenti e conoscenti.
Per celebrare la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1999, sono stati organizzati molti eventi nella Città di Torino e Provincia.
In questa occasione presso la Biblioteca civica A. Arduino di Moncalieri, mercoledì 25 novembre 2015 è stato organizzato un incontro di letture ed esperienze al quale ho partecipato: “Leggere per non dimenticare”.
Con questa iniziativa, come dice la responsabile della Biblioteca Giuliana Cerrato, “Chiunque voglia dare un contributo per non dimenticare le donne vittime di violenza è invitato a partecipare leggendo brani di romanzi, poesie, scritti personali o a raccontare delle testimonianze”.
E' stata significativa la presenza delle ragazze del Servizio Civile Nazionale e del gruppo di lettura della biblioteca; ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità, Laura Pompeo.
La responsabile della biblioteca presenta l'iniziativa
Nella sala conferenze le sedie disposte a cerchio hanno creato un’atmosfera accogliente e piacevole, ognuno ha indossato un accessorio bianco come gesto simbolico: si comincia a leggere.
A turno i partecipanti leggono frammenti toccanti e incisivi che riguardano storie reali di donne stuprate, massacrate, uccise... situazioni drammatiche che lasciano un amaro in bocca.
“E’ solo un po’ geloso, ma in realtà mi ama” una frase tipica di donne maltrattate che non riescono e non hanno il coraggio di ammettere a loro stesse che quello non è amore, ma una forma di possesso ossessivo.
Momenti come questi permettono di dialogare, scambiarsi delle idee e aiutano a capire che anche in situazioni drammatiche non bisogna tacere.
Alla sera, per dare una luce di speranza a donne sole che vivono momenti particolarmente difficili, sono stati posti attorno alla biblioteca dei lumini.
A turno i partecipanti leggono frammenti toccanti e incisivi che riguardano storie reali di donne stuprate, massacrate, uccise... situazioni drammatiche che lasciano un amaro in bocca.
“E’ solo un po’ geloso, ma in realtà mi ama” una frase tipica di donne maltrattate che non riescono e non hanno il coraggio di ammettere a loro stesse che quello non è amore, ma una forma di possesso ossessivo.
Momenti come questi permettono di dialogare, scambiarsi delle idee e aiutano a capire che anche in situazioni drammatiche non bisogna tacere.
Alla sera, per dare una luce di speranza a donne sole che vivono momenti particolarmente difficili, sono stati posti attorno alla biblioteca dei lumini.
Ogni donna ha una luce diversa, un battito del cuore differente, ogni donna ha un lato nascosto e misterioso, ma c'è una cosa che esigono allo stesso modo... Il rispetto!
Elisa Lacicerchia
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